Comunicare nella pubblicità

La pubblicità e la comunicazione aziendale hanno un ruolo fondamentale, oggi come ieri, per la crescita di un brand.

Realizzare una campagna pubblicitaria significa, spesso, accompagnare verso il successo un’azienda attraverso un preciso messaggio; dare un’immagine sbagliata del proprio brand può essere deleterio.

Tuttavia, oggi viviamo in un mondo saturo di strumenti per trasmettere e pubblicare immagini, un mondo in cui per farsi conoscere e sentire non basta più, semplicemente, fare pubblicità: è facile infatti perdersi tra i tanti mezzi a disposizione e un’offerta sempre in crescita.

In tutto questo una sola cosa, nel tempo, è rimasta inalterata: la  fotografia, da sempre uno dei più potenti mezzi di comunicazione.
Il 90%  della pubblicità è fatta di immagini: verrebbe quindi da pensare che oggi l’attenzione alla fotografia sia al massimo. Purtroppo, a mio avviso, non è cosi.

Secondo me si sta verificando l’esatto opposto: ci sono sempre più immagini realizzate con leggerezza.  Le ragioni sono diverse, dal budget mai disponibile per un servizio fotografico al “fai da te”, che tanto va bene uguale. E in mezzo, altre variabili.

Quello che vorrei non è tanto analizzare perché si stia tornando indietro, quanto il perché sia importante dare la giusta importanza alla fotografia.

La fotografia nella pubblicità ha un compito ben preciso: trasformare un messaggio in ricavi.Ridotta così, ai minimi termini, può essere svilente, ma è la realtà.

Anche quando si tratta di fare una fotografia istituzionale (per fare un esempio, la “classica” azienda che compie 20 anni 0 più..), l’obbiettivo finale è sempre lo stesso: mantenere alta l’attenzione del consumatore sul prodotto. Attenzione significa vendita, vendita significa ricavi.

 

Che si tratti di auto, cibo, persone, gioielli, cosmetici, è fondamentale portare il prodotto fotografato all’apice della bellezza. D’altronde, prima compriamo e scegliamo con gli occhi.

Fotografiamo del cibo? Che sia in vaso o su un piatto, quando lo si guarda, deve far venire voglia di mangiarlo. Il soggetto è un’auto? Dev’essere bella come una astronave e farti sognare di averla.

Cibo e auto sono due esempi perfetti per spiegare il mio punto di vista.

Se per vendere un auto, o quanto meno portare il cliente in concessionaria, bastasse andare in salone e mettere la macchina fotografica su un cavalletto, perché mai le case automobilistiche si dovrebbero affidare a professionisti (grandi professionisti!) per realizzare lavori come questo?

Se San Carlo avesse messo una foto così sulle confezioni, sarebbe stato lo stesso?

Una fotografia non deve essere solo “bella”, ma anche “giusta”. Troppi elementi possono distogliere dal soggetto, pochi o nulla possono impoverirlo.

Dunque, qual è la giusta via di mezzo ? Ci sono delle regole da seguire? La post produzione quanto e come deve influire sul risultato finale?

Dal prossimo articolo parleremo di questo e altro. Lo faremo affrontando diversi segmenti della fotografia nella pubblicità: still life, food e altro ancora. Continuate a seguirmi!

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